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COVID-19 in gravidanza ed outcome neonatale: dalla Svezia con furore

News Covid

Maggio 13, 2021

Sin dall’inizio della pandemia, la preoccupazione è stata rivolta a quelle classi di pazienti vulnerabili, a rischio di decorso severo. I neonati sono stati annoverati tra questi sin da subito, ma ad oggi le evidenze sull’outcome neonatale in nati da madri che hanno contratto SARS-CoV-2 in gravidanza si basano su serie di casi ed esperienza dei singoli centri.

In Svezia è stato pertanto condotto questo studio prospettico di coorte nazionale, di carattere esplorativo, per valutare se la positività materna per SARS-CoV-2 fosse associata ad outcome neonatali avversi.

Sono stati consultati 3 registri nazionali contenenti dati relativi alla gravidanza, all’assistenza neonatale e alla positività ai test per SARS-CoV-2 in donne incinte, dal concepimento ad una settimana dopo la nascita. Da questi sono stati raccolti i dati di tutti i nati vivi dall’11 marzo 2020 (data di nascita del primo nato da madre positiva per SARS-CoV-2) al 31 gennaio 2021, escludendo i neonati con malformazioni. Il gruppo di nati da madri che hanno contratto SARS-CoV-2 in gravidanza è stato comparato con un gruppo di controllo di neonati nati da madri negative e, nello specifico, con un sottogruppo di neonati selezionati per caratteristiche materne comparabili (in rapporto di 1:4). Quest’ultimo gruppo è risultato ben bilanciato per molte variabili materne, ad eccezione del trattamento con corticosteroidi prenatali, nascita pretermine e parto in un ospedale universitario.

Lo studio ha coinvolto 88159 neonati, di cui 2323 (1.6%) nati da 2286 madri positive per SARS-CoV-2. Nel confronto tra nati da madri positive e nati da madri negative con caratteristiche comparabili, alcuni outcome neonatali sono risultati significativamente più comuni nei nati da madre positiva per SARS-CoV-2, in particolare degli outcome respiratori.

Un’analisi più approfondita ha individuato come questa relazione non sia mediata dall’infezione materna, bensì da altri fattori. Nello specifico la nascita pretermine sembra aver influito sull’89.3% della stimata associazione tra positività della madre e outcome respiratorio. Infine, 21 (0.9%) nati da madre positiva sono risultati positivi per SARS-CoV-2 nel periodo neonatale, 12 dei quali non hanno presentato alcuna patologia respiratoria. Nove invece, hanno presentato condizioni cliniche non chiaramente correlabili al SARS-CoV-2 e nessuno ha presentato una polmonite congenita. Tra i nati da madre con tampone positivo al momento del parto, il 2.7% è risultato a sua volta positivo.

Il principale risultato riportato dallo studio è quindi che il riscontro di peggiori outcome respiratori nei nati da madre positiva per SARS-CoV-2 sia fortemente impattato dalla nascita pretermine, in quanto non ne è stato dimostrato il ruolo infettivo diretto del virus. Inoltre i dati presentati suggeriscono di non separare questi neonati dalle madri e di non sospendere l’allattamento al seno. Tuttavia, in considerazione del basso numero di eventi in molti degli outcome analizzati, gli autori suggeriscono di interpretare i risultati come esplorativi, e quindi non definitivi.

Norman M, Navér L, Söderling J, et al. Association of Maternal SARS-CoV-2 Infection in Pregnancy With Neonatal Outcomes. JAMA. Published online April 29, 2021. doi:10.1001/jama.2021.5775

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