La Società Americana di Infettivologia (IDSA) e la Società di Infettivologia Pediatrica (PIDS) hanno recentemente elaborato le nuove linee guida su diagnosi e gestione dell’artrite batterica acuta (ABA) in ambito pediatrico.
News dalla letteratura
Marzo 04, 2024
Di seguito vengono riportate sinteticamente le principali indicazioni:
1) Diagnosi:
- è consigliata l’esecuzione delle emocolture prima di avviare la terapia antimicrobica
- è suggerita la misurazione della proteina C-reattiva, sia inizialmente, sia in modo seriato per valutare la risposta alla terapia, unitamente alla clinica
- non è consigliata in modo sistematico la misurazione della procalcitonina (bassa evidenza)
- è raccomandata l’esecuzione della radiografia
- è raccomandata l’esecuzione dell’ecografia prima di esami strumentali più complessi
- per valutare l'entità e l’estensione dell'infezione, compresa l’eventuale concomitante presenza di osteomielite e piomiosite, è suggerito il ricorso alla risonanza magnetica piuttosto che ad altre modalità di imaging (ad es., tomografia computerizzata o scintigrafia ossea)
- è suggerita l’esecuzione di un’artrocentesi prima dell’avvio della terapia antimicrobica empirica
2) Trattamento:
- Nei pazienti con stato generale compromesso o con infezione rapidamente progressiva è raccomandato l’avvio immediato di una terapia antimicrobica empirica (dopo l’ottenimento di emocolture, se possibile) senza attendere l’esecuzione di procedure diagnostiche invasive. Viceversa, nei bambini in buone condizioni generali è suggerito di attendere, sotto attenta osservazione, ad avviare la terapia antimicrobica, fino a quando non viene effettuata un’artrocentesi a fini diagnostici
- E’ consigliato l’utilizzo di una terapia antimicrobica empirica attiva contro S. aureus in tutti i pazienti. Nei neonati e nei bambini in età prescolare (da 6 a 48 mesi di età) si suggerisce di includere anche una copertura verso K. kingae
- Nei bambini che dimostrano una scarsa risposta clinica e laboratoristica entro 48-96 ore (febbre continua, batteriemia persistente e/o aumento della PCR) dopo procedure invasive iniziali e l’inizio di un’appropriata terapia antimicrobica, è suggerita l’esecuzione di una risonanza magnetica, se non precedentemente effettuata, e di ulteriori procedure invasive per garantire un adeguato controllo della fonte
- Nei bambini con ABA presunta o confermata che necessitano di un intervento chirurgico, è sconsigliato l’uso routinario di agenti antimicrobici intra-articolari
- Non è consigliato l’utilizzo routinario di corticosteroidi (raccomandazione condizionale, evidenza molto bassa)
- La scelta del regime antimicrobico finale si dovrebbe basare sui principi di “Good Clinical Practice”: in caso di riscontro microbiologico positivo, la scelta dovrebbe ricadere sull’agente più efficace contro il patogeno identificato, con lo spettro più ristretto, il profilo di effetti avversi più basso e la tollerabilità più favorevole; in assenza di un patogeno identificato, si dovrebbe scegliere un agente efficace in base all’organismo(i) causale più probabile, con uno spettro antimicrobico paragonabile a quello della terapia empirica a cui il paziente inizialmente ha risposto, con il profilo di effetti avversi più basso e la tollerabilità più favorevole
- Per i bambini con risposta alla terapia antibiotica endovenosa iniziale, è raccomandato il passaggio a un regime antibiotico orale piuttosto endovenoso domiciliare/DH quando è disponibile un'opzione antibiotica orale appropriata e ben tollerata (raccomandazione forte; scarsa evidenza); se la terapia orale non è percorribile, è suggerita la prosecuzione della terapia endovenosa in regime domiciliare o di DH (raccomandazione forte; evidenza molto bassa)
- In assenza di osteomielite concomitante, in caso di rapido miglioramento clinico e diminuzione costante e progressiva della PCR entro la fine della prima settimana di trattamento, è suggerita una durata totale della terapia antimicrobica (parenterale + orale) di 10-14 giorni sia nelle forme microbiologicamente non documentate sia per i patogeni comuni ( S. aureus, S. pyogenes, S. pneumoniae e H. influenzae di tipo b) - (raccomandazione condizionata, bassa evidenza); nei bambini con risposta clinico-laboratoristica più lenta, possono essere preferiti cicli di terapia più lunghi
Si invita alla lettura del documento completo per una corretta interpretazione delle raccomandazioni (https://www.idsociety.org/practice-guideline/acute-bacterial-arthritis-in-pediatrics2).