Un metodo pratico per identificare i neonati e lattanti ( 60 giorni) febbrili con basso rischio di infezioni batteriche gravi.
News dalla letteratura
Lo studio, pubblicato su JAMA Pediatrics a febbraio 2019, è stato condotto dal “Febrile Infant Working Group della Pecarn” (Pediatric Emergency Care Applied Research Network) su una coorte di 1821 neonati e lattanti fino a 60 giorni di vita con febbre. Di questi, il 9.3% (170 pazienti) aveva una infezione batterica grave.
Studiando tale casistica, gli autori hanno messo a punto un metodo predittivo basato sull’analisi di 3 parametri: esame urine, procalcitonina e conta dei neutrofili. La presenza di un esame urine normale, associato a livelli di procalcitonina < 1.71 ng/mL e di una conta assoluta dei neutrofili < 4090/μL, permetteva di escludere un’infezione batterica grave in atto con una sensibilità del 97.7%, una specificità del 60.0% ed un valore predittivo negativo del 99.6%. Né il sospetto clinico né lo Yale Observation Scale score miglioravano l’accuratezza del metodo di previsione.
Tre bambini sono stati erroneamente classificati, ma la metodica non ha fallito nei neonati con meningite batterica. Il vantaggio di tale metodo predittivo risulta in primo luogo quello di aiutare ad identificare i pazienti che non necessitano nell’immediato di rachicentesi o di terapia antibiotica iniettiva.
Ref. Kuppermann N, Dayan PS, Levine DA, et al. A Clinical Prediction Rule to Identify Febrile Infants 60 Days and Younger at Low Risk for Serious Bacterial Infections. JAMA Pediatr. 2019 Feb 18. doi: 10.1001/jamapediatrics.2018.5501.