Districare il ruolo della pandemia COVID-19 sulla salute mentale e sul benessere dei bambini
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In un articolo appena comparso su Jama (JAMA Pediatr. Published online April 25, 2022. doi:10.1001/jamapediatrics.2022.0791) gli Autori sottolineano come sul ruolo della pandemia sulla salute mentale e sul benessere di bambini e giovani emerge un'apparente disconnessione tra i risultati di alcuni studi. Da un lato, numerosi lavori confermano l'aumento della depressione, dell'ansia e dei disturbi alimentari tra i giovani dall'inizio della pandemia.
D'altra parte, i tassi di consumo di sostanze risultano stabili o in calo così come, in una certa misura, l'autolesionismo e la suicidalità. Gli Autori hanno anche notato uno scollamento tra l'entità del disagio psicologico riportato tra i giovani durante la pandemia e la frequenza con cui si sono presentati all'ospedale. Ad esempio, una recente meta-analisi nel primo anno della pandemia ha rilevato che 1 bambino su 4 (25%) presenta ora sintomi depressivi clinicamente significativi e 1 bambino su 5 (20%) manifesta sintomi di ansia clinicamente significativi. Tuttavia, alcuni studi che utilizzano dati sanitari amministrativi non hanno osservato aumenti nelle presentazioni ospedaliere per autolesionismo o suicidio intenzionale dei giovani. Come possono coesistere questi insiemi di risultati apparentemente disparati?
In questa analisi, gli Autori dissertano sul perché possa esistere l'apparente divario di dati, con l'obiettivo di costruire una comprensione scientifica (e forse anche un certo consenso) sulla complessità dell'effetto della pandemia sui giovani e sul modo migliore per interpretare e applicare i risultati della ricerca per migliorare la vita dei giovani.