Quanto dobbiamo avere paura del nuovo coronavirus cinese?

News Covid

Febbraio 04, 2020

Un certo allarme è stato sollevato dalle autorità sanitarie internazionali sulla possibilità di diffusione di un nuovo coronavirus (nCoV 2019) membro della famiglia dei coronavirus ma mai stato incontrato prima.

Come altri coronavirus, proviene da animali in particolare dai pipistrelli. Molte delle persone infette lavoravano o facevano la spesa nel mercato all'ingrosso della città cinese di Wuhan, dove si vendono anche animali vivi e appena macellati. Spesso i nuovi e preoccupanti virus hanno origine negli animali ospiti, come per l’ebola e l'influenza o altri coronavirus quali quelli della sindrome respiratoria acuta grave (Sars) e la sindrome respiratoria mediorientale (Mers). Queste sono entrambe causate da coronavirus i cui ospiti originali erano probabilmente i pipistrelli. Nel 2002 il CoV della Sars si è diffuso praticamente senza controllo in 37 paesi, causando un panico globale, infettando più di 8.000 persone e uccidendone circa 800. Il CoV-Mers, trasmesso agli uomini dal dromedario, sembra avere una minore facilità di trasmissione interumana, ma ha una maggiore letalità, avendo provocando la morte di circa il 35% delle 2500 persone infettate.
I sintomi causati dal nuovo coronavirus consistono nella tosse, febbre, a volte diarrea, polmonite e difficoltà respiratorie; nei casi più gravi si possono avere insufficienza degli organi. Trattandosi di polmonite virale, gli antibiotici non servono a nulla mentre i farmaci antivirali antiinfluenzali non funzionano. Il ricovero in ospedale permette di ricevere un sostegno per l’insufficienza respiratoria e degli altri organi, oltre ai liquidi. Il recupero dipende dalle condizioni generali del paziente e dalla capacità di risposta del sistema immunitario. Molti di coloro che sono morti non erano in buone condizioni di salute per altre cause.
Il pericolo deriva dalla dimostrata capacità di trasmettersi da uomo a uomo, confermata dalla commissione sanitaria nazionale cinese. Al 28 gennaio le autorità cinesi hanno riconosciuto circa 2.800 casi confermati. Quasi 6000 sospetti e 81 decessi. Nell'ultima settimana il numero di infezioni confermate è più che triplicato e sono stati riscontrati casi in 13 province, ma 37 casi sono stati confermati in almeno altre 12 nazioni tra cui Francia e Germania. Al momento non ci sono stati casi confermati in Italia e le persone testate per il virus si sono rivelate tutte negative. Il numero effettivo di persone che hanno contratto il virus potrebbe tuttavia essere molto più alto, poiché le persone con sintomi lievi potrebbero non essere state individuate. Recentemente è stata dimostrata l’infezione in un bambino cinese con una polmonite ancora asintomatica. Gli esperti dell'OMS dell'Imperial College di Londra hanno elaborato un modello che suggerisce che i casi dovrebbero essere 4.000, con una oscillazione che va da 2.000 a 10.000 casi.
Si temeva che il coronavirus potesse diffondersi molto facilmente durante le festività cinesi del nuovo anno lunare, che iniziano il 24 gennaio, quando milioni di cinesi tornano a casa per festeggiare, ma i festeggiamenti sono stati in gran parte cancellati e Wuhan e altre città cinesi sono state messe in isolamento. Ad oggi sembra che siano più a rischio solo le persone in cattive condizioni di salute, così come per l'influenza. Più preoccupante è la variabilità dei sintomi: alcune persone sembrano soffrire solo di una forma lieve, mentre altre presentano forme molto più gravi. Questo rende più difficile stabilire il numero reale di persone infette e l'entità della trasmissione interumana. Per questo le autorità sono ansiose di fermare la diffusione dell’epidemia.
Non sappiamo ancora con certezza quanto sia realmente pericoloso il nuovo coronavirus, e non lo sapremo finché non arriveranno altri dati. 81 decessi su 2800 casi segnalati significherebbe un tasso di mortalità del 3%. Tuttavia, è probabile che questo dato sia sopravvalutato, poiché potrebbe esserci molte più persone che sono infettate dal virus ma che non hanno avuto sintomi abbastanza gravi essere ricoverate in ospedale e quindi non sono state conteggiate nei dati. A titolo di confronto, l'influenza stagionale ha tipicamente un tasso di mortalità inferiore all'1% e si pensa che causi circa 400.000 decessi ogni anno a livello globale. Un'altra incognita importante che dovrebbe essere chiarita nelle prossime settimane, è quanto sia contagioso il nuovo coronavirus. Una differenza cruciale è che, a differenza dell'influenza, non esiste un vaccino, il che significa che è più difficile proteggere i membri più vulnerabili della popolazione, anziani, persone con problemi respiratori o immunitari.
Quale è il rischio delle persone con febbre e tosse?
A meno che una persona non sia stata in Cina o non abbia avuto contatti con qualcuno che è stato in Cina e si è infettato con il nCoV, la tosse o il raffreddore sono dovuti alle normali sindromi influenzali stagionali. Quindi una visita medica non è necessaria, a meno che la tosse non sia persistente o che non siano presenti altri sintomi come dolori al petto, difficoltà respiratorie o grave malessere.

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