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Antibiotici orali versus endovena per le infezioni di articolazioni ed ossa

News dalla letteratura

Ottobre 08, 2019

Le infezioni complesse di ossa ed articolazioni vengono generalmente trattate con chirurgia, associata a terapia antibiotica endovena prolungata, basata su diffusa idea di superiorità dei farmaci endovenosi rispetto a quelli orali.

Tuttavia, la terapia endovena è associata a maggiori rischi e costi rispetto a quella orale. Una meta-analisi su 180 adulti affetti da osteomielite cronica non aveva mostrato sostanziali benefici della terapia endovena rispetto a quella orale, ma i dati non erano risultati conclusivi. Per tale motivo gli autori hanno condotto uno studio multicentrico, aperto, a gruppi paralleli, randomizzato, controllato, di non inferiorità della terapia orale rispetto a quella endovena durante le prime 6 settimane di terapia per infezioni di articolazioni ed ossa.

L’obiettivo primario è stato quello di definire il fallimento terapeutico entro 1 anno dalla randomizzazione; gli obiettivi secondari sono stati quelli di identificare una precoce sospensione della terapia, complicazioni da catetere venoso, diarrea da Clostridium difficile, effetti collaterali avversi, e verificare lo stato di salute e l’aderenza alla terapia.
Tra Giugno 2010 ed Ottobre 2015, sono stati arruolati 1054 soggetti adulti (527 in ogni gruppo). Dati completi sono disponibili per 1015 pazienti (96,3%). Il fallimento terapeutico si è verificato in 74 dei 506 partecipanti (14,6%) del gruppo endovena ed in 67 dei 509 (13,2%) del gruppo orale. L’analisi dei dati ha mostrato una differenza del rischio di fallimento terapeutico (gruppo orale vs gruppo endovena) di – 1,4 punti percentuali, che ha indicato una non-inferiorità della terapia orale. L’incidenza di eventi avversi seri nei due gruppi è risultata non significativa (146 dei 527 partecipanti [27,7%] nel gruppo endovena e 138 dei 527 [26,2%] nel gruppo orale; P=0,58). Le complicanze da catetere sono risultate più comuni nel gruppo endovena (9,4% vs. 1,0%).

Gli autori sottolineano come il loro studio, pur non entrando nel merito della tipologia di antibiotico utilizzato, abbia mostrato una non-inferiorità della terapia orale, associata anche a minor rischi di complicanze e degenza ospedaliera, rispetto a quella endovena, quando utilizzata nelle prime 6 settimane di terapia per infezioni ad ossa ed articolazioni, discostandosi da quanto attualmente considerato come standard of care. (Studio Oral versus Intravenous Antibiotics for Bone and Joint Infection, OVIVA, numero ISRCTN91566927)

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Fonte:
Li HK, Rombach I, Zambellas R, Walker AS, McNally MA, Atkins BL, Lipsky BA, Hughes HC, Bose D, Kümin M, Scarborough C, Matthews PC, Brent AJ, Lomas J, Gundle R, Rogers M, Taylor A, Angus B, Byren I, Berendt AR, Warren S, Fitzgerald FE, Mack DJF, Hopkins S, Folb J, Reynolds HE, Moore E, Marshall J, Jenkins N, Moran CE, Woodhouse AF, Stafford S, Seaton RA, Vallance C, Hemsley CJ, Bisnauthsing K, Sandoe JAT, Aggarwal I, Ellis SC, Bunn DJ, Sutherland RK, Barlow G, Cooper C, Geue C, McMeekin N, Briggs AH, Sendi P, Khatamzas E, Wangrangsimakul T, Wong THN, Barrett LK, Alvand A, Old CF, Bostock J, Paul J, Cooke G, Thwaites GE, Bejon P, Scarborough M; OVIVA Trial Collaborators. Oral versus Intravenous Antibiotics for Bone and Joint Infection. N Engl J Med. 2019 Jan 31;380(5):425-436. doi: 10.1056/NEJMoa1710926.

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