SARS-CoV-2 e Malattia Auto-infiammatoria Sistemica Kawasaki-like
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Verdoni e collaboratori hanno recentemente pubblicato su The Lancet i risultati di uno studio retrospettivo (Gennaio 2015 – Aprile 2020)
condotto su pazienti affetti da sindrome infiammatoria Kawasaki-like diagnosticati prima e dopo l’epidemia da COVID-19 presso il reparto di Pediatria Generale dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Tutti i pazienti identificati e reclutati hanno effettuato terapia con immunoglobuline per via endovenosa.
Il primo gruppo comprendeva 19 pazienti diagnosticati tra il 1 Gennaio 2015 e il 17 febbraio 2020 [età media 3 anni (SD 2.5)]; il secondo gruppo comprendeva 10 pazienti diagnosticati tra il 18 Febbraio 2020 e il 20 Aprile 2020 [età media 7.5 anni (SD 3.5)].
I pazienti afferenti al secondo gruppo hanno ricevuto diagnosi di infezione da SARS-CoV2 mediante riscontro di positività al tampone naso-orofaringeo (2 pazienti su 10) e di sierologia qualitativa positiva per IgG, IgM o entrambe mediante uso di test rapido (8 pazienti su 10). La metà dei pazienti afferenti al gruppo 2 ha presentato una forma classica di Malattia di Kawasaki, l’altra metà una forma incompleta.
Nello stesso gruppo, la presenza di ipotensione e di segni clinici di ipoperfusione è stata riscontrata nel 50% dei pazienti, classificati pertanto come KDSS (Kawasaki Disease Shock Syndrome). Il 50% dei pazienti ha presentato una Sindrome da Attivazione Macrofagica (MAS) come complicanza.
Inoltre, nel 50% dei casi, la radiografia del torace ha evidenziato la presenza di minimi infiltrati mono- o bilaterali. In due di questi è stata effettuata una TC del torace che ha confermato il riscontro di polmonite interstiziale.
Il confronto tra i due gruppi ha mostrato una differenza statisticamente significativa (p<0.01) nell’incidenza della malattia aumentato di oltre 30 volte rispetto al gruppo di controllo negli anni precedenti (gruppo 1 vs gruppo 2, 0.3 vs 10 per mese), nell'età media (3 vs 7.5 anni), nella frequenza di coinvolgimento cardiaco (2/19 vs 6/10), di KDSS (0/19 vs 5/10), di MAS (0/ 19 vs 5/10), e nella necessità del ricorso a trattamento con steroidi (3/19 vs 8/10).
Ormai da diverse settimane si discute a livello internazionale (prima segnalazione degli Inglesi) della possibile correlazione tra infezione acuta o recente da SARS-CoV-2 ed insorgenza di una malattia auto-infiammatoria sistemica assimilabile alla Malattia di Kawasaki. Questo primo report ’ dimostrerebbe senza dubbio un aumento dell’incidenza di malattie infiammatorie sistemiche Kawasaki-like nel periodo pandemico in una zona al altissima endemia di COVID-19, e mostrerebbe inoltre alcune caratteristiche peculiari di qusta forma possibilmente associata all’infezione da SARS-CoV-2: maggiore severità ed età di insorgenza, coinvolgimento cardiaco più frequente, scarsa rispsota al trattamento di prima line con IGEV e necessità di trattamento con terapie anti-infiammatorie sistemiche (steroidi ed anticorpi monoclonali)
Referenza: Verdoni L, Mazza A, Gervasoni A, Martelli L, Ruggeri M, Ciuffreda M, Bonanomi E, D'Antiga L. An outbreak of severe Kawasaki-like disease at the Italian epicentre of the SARS-CoV-2 epidemic: an observational cohort study. Lancet. 2020 May 13. doi: 10.1016/S0140-6736(20)31103-X. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 32410760; PubMed Central PMCID: PMC7220177.